La PNEI (Psiconeuroendocrinoimmunologia) rappresenta una nuova e moderna concezione della malattia e del paziente e permette al medico un approccio terapeutico a 360 gradi. Alla luce delle nuove linee guida in medicina è opportuno valutare una malattia non come fine a sé stessa ma come il risultato di un organismo non in equilibrio.
Il metodo PNEI è stato utilizzato con risultati ottimali anche in ambito veterinario. Personalmente, alla luce della mia esperienza clinica, ho riadattato il classico schema PNEI al paziente animale nominandolo “PNEI cats and dogs” che può essere sintetizzato nel grafico seguente:
Come si vede dal grafico ogni aspetto è da valutare e da considerare in equal modo da parte del medico vetrinario che prende in carico il proprio paziente.
Nutrizione: A seconda dei sintomi manifestati dal paziente, il cambiamento di alcune abitudini alimentari può dare risultati benefici. È infatti scientificamente provato che un’alimentazione sana ed equilibrata favorisca il generale benessere dell’organismo.
“Dei tuoi alimenti tu farai una medicina” (Ippocrate, V sec. a.C). Una dieta si definisce equilibrata quando ha, come presupposto, la relazione tra la fisiologia di un corpo e le sue necessità nutrizionali e di difesa verso patogeni esterni. Un apporto equilibrato dei vari nutrienti è il principale presupposto per dieta corretta.
Un’attentta valutazione alle materie prime ed alla loro provenienza, l’assunzione di amminoacidi essenziali, il valore biologico delle proteine, l’integrazione corretta di acidi grassi sono soltanto alcuni degli aspetti da valutare nella dieta del nostro animale.
Relazione: Informarsi sulle relazioni/attività del paziente è fondamentale per avere un quadro chiaro della sua situazione psico-fisica. Possono essere prescritte infatti situazioni di interazione e di gioco nel caso in cui il paziente risulti poco reattivo da un punto di vista cognitivo ed emozionale sempre nel rispetto dell’etogramma di specie.
Movimento: Soprattutto per quanto riguarda i cani, questa è una fase molto importante. Infatti la passeggiata permette loro sia di stare insieme al loro riferimento affettivo sia di dare sfogo alla loro vitalità, che li porta a desiderare stimoli, novità, esperienze nuove e diverse, dalla socializzazione all’esplorazione. Se si trasformano le uscite giornaliere in un tempo di qualità ne derivano grandi benefici sia per il padrone che per il cane. Anche per il gatto, e soprattutto per i gatti che vivono in casa, la valutazione di un arricchimento ambientale che permetta gioco e movimento adeguato è alla base per un equilibrio psico- fisico.
Terapia: A questo punto è possibile impostare una terapia avendo presenti le esigenze del proprietario e del paziente, cercando di favorire al massimo al cosidetta “alleanza terapeutica” Per impostare un protocollo terapeutico vero e proprio si scelgono i farmaci più adeguati, anche in associazione alla terapia allopatica.